Il cardiofrequenzimetro è un dispositivo che ci permette di misurare la frequenza cardiaca ovunque noi siamo.
La frequenza cardiaca indica il numero di battiti compiuti dal cuore nel tempo di in un minuto. I battiti vengono chiamati anche bpm: ad ogni battito avviene la contrazione del muscolo cardiaco, che mette in circolazione il sangue in tutto il corpo.
La frequenza cardiaca massima si può calcolare facendo una semplice operazione matematica, cioè sottraendo al numero 220 la propria età: il risultato ottenuto sarà il numero massimo di battiti al minuto.
Con l’esressione frequenza cardiaca minima ci si riferisce a quella in stato di riposo: per ottenere i valori desiderati sarà necessario che misuriate la frequenza di battiti al minuto ogni mattina appena svegli e prima di alzarvi, ripetendo l’operazione per circa una settimana.
Questo dispositivo, che nasce principalmente come strumento medico per problemi cardiovascolari, all’inizio degli anni ’80 iniziò ad essere utilizzato tra gli sportivi per monitorare la propria frequenza cardiaca sotto sforzo fisico.
I battiti al minuto vengono chiamati anche bpm: ad ogni battito avviene la contrazione del muscolo cardiaco, che mette in circolazione il sangue in tutto il corpo.
Il cardiofrequenzimetro è ritenuto uno strumento utile dagli sportivi, in quanto oltre ad effettuare una misurazione istantanea delle frequenza cardiaca, può essere utilizzato per monitorare la sua evoluzione nel tempo.
Sì, quindi non dobbiamo spaventarci se notiamo delle variazioni della nostra frequenza cardiaca, in quanto si tratta di un parametro che varia in base a diversi fattori come l’età, l’attività in cui si è coinvolti al momento della misurazione o la prestazione sportiva.
La frequenza cardiaca può essere misurata in tre diverse situazioni, cioè “di riposo“, “di massimo sforzo” o “di recupero“.
A riposo, il cardiofrequenzimentro rileverà il numero di bpm del cuore in uno stato di inattività fisica.
In una situazione di massimo sforzo, il cardiofrequenzimetro rileverà il numero massimo di bpm del cuore posto sotto sforzo fisico.
In uno stato di recupero, il cardiofrequenzimentro rileverà il valore di bpm del cuore subito dopo aver terminato lo sforzo fisico.
I valori della frequenza cardiaca in una situazione di riposo sono molto variabili in base a diversi fattori quali l’età, le condizioni ambientali, il peso corporeo, il tipo di alimentazione, l’ora del giorno o la presenza di situazioni di stress o di forte emozione.
I neonati e i bambini presentano una frequenza cardiaca maggiore rispetto agli adulti.
Climi caldi e umidi fanno aumentare la frequenza cardiaca.
Le persone in sovrappeso presentano valori più alti della frequenza cardiaca. Inoltre diete ricche di zuccheri e l’assunzione di bevande gassate o eccitanti determinano l’aumento della frequenza cardiaca.
La frequenza cardiaca diminuisce durante la notte e aumenta dopo i pasti. Inoltre in situazioni di stress o di forte emozione avviene un aumento della frequenza cardiaca.
La frequenza cardiaca per i neonati varia da un minimo di 80 a un massimo di 180 bpm, per i bambini da 80 a 100 bpm, per gli adolescenti da 70 a 120 bpm e per gli adulti da 60 a 90 bpm.
Di media la frequenza cardiaca delle donne è leggermente superiore a quella degli uomini e si aggira intorno ai 75 bpm. Quella degli uomini è invece di 70 bpm circa.
Si e le cause potrebbero esseri molteplici. Se il nostro cardiofrequenzimetro dovesse rilevare valori dei battiti cardiaci fuori dalla norma, potrebbe essersi manifestata una tachicardia o una brachicardia. Ma prima di preoccuparci dobbiamo sempre tenere a mente che una variazione della nostra frequenza cardiaca potrebbe essere fisiologica, perché legata ai fattori o alle situazioni di cui abbiamo parlato nel paragrafo precedente.
Si, nel caso in cui il nostro cardiofrequenzimetro dovesse rilevare valori dei battiti cardiaci fuori dalla norma, potrebbe essersi manifestata una tachicardia o una brachicardia.
In una situazione di normalità il numero di battiti al minuto deve rientrare in un range compreso tra i 60 e i 100 bpm; in una situazione di brachicardia il cardiofrequenzimetro rileverà un numero inferiore a 60 bpm; infine in una situazione di tachicardia vi saranno oltre 100 battiti al minuto.
In presenza di brachicardia avviene una diminuzione dei battiti, ma prima di allarmarci, dobbiamo ricordare che la comparsa della brachicardia non è insolita tra soggetti sportivi o anziani. In questi specifici casi infatti possono essere rilevati valori inferiori ai 50 bpm, che però sono da considerarsi normali. Caso diverso è invece quando la brachicardia si manifesta all’improvviso e in una forma piuttosto elevata: in questa condizione infatti potrebbe verificarsi un infarto o altra patologie legate al cuore.
La tachicardia coincide con un aumento, improvviso o graduale, del numero dei battiti, che può superare i 100 bpm. Ma prima di preoccuparci indebitamente, dobbiamo sapere che l’insorgenza della tachicardia può essere riconducibile a cause fisiologiche, come la gravidanza, la presenza di disturbi all’intestino, una situazione di ansia o stress o uno sforzo fisico eccessivo. Ma anche l’assunzione smodata di bevande eccitanti come il caffè, o di alcol e droghe, potrebbe portare alla tachicardia.
Non dobbiamo pensare che il cardiofrequenzimetro sia ad uso esclusivo degli sportivi. Infatti a tutti i soggetti considerati “a rischio” è vivamente consigliato di munirsi di questo dispositivo, così da poter monitorare in qualsiasi luogo e in ogni momento la propria frequenza cardiaca. Nel caso in cui in vece si soffrisse di una brachicardia cronica o simili patologie potrebbe essere necessario l’impianto di un pacemaker.
In primo luogo potremmo avvertire un intenso senso di apatia e stanchezza, a cui potrebbero seguire delle vertigini e dei mancamenti veri e propri. Infine l’insorgere di difficoltà respiratorie e di affanno potrebbero essere un’altro sintomo evidente di brachicardia.
La bradicardia è ritenuta grave nel momento in cui il numero di battiti indicato dal cardiofrequenzimetro dovesse raggiungere valori inferiori a 35 battiti al minuto. In questo caso si consiglia di contattare immediatamente il proprio medico, soprattutto se contemporaneamente ci si accorgesse di avere uno o più sintomi tipici di questa patologia.
Tra i sintomi della tachicardia più frequenti ci sono le palpitazioni, una sensazione di dolore al torace, vertigini e in casi estremi lo svenimento. Ma vi sono casi in cui, pur essendo presente, potrebbe non presentare alcun sintomo evidente.
E’ importante sottolineare però che la presenza di una tachicardia cronica potrebbe essere riconducibile a malattie alla tiroide, ad anemia o ad una insufficienza coronaria. In questo caso è necessario parlare con il proprio medico per decidere quale sia il trattamento più adatto, per non rischiare di essere colpiti da un infarto o da un ictus.
I cardiofrequenzimetri possono essere suddivisi un due principali macrocategorie: i cardiofrequenzimetri con fascia e quelli da polso.
Questo tipo di cardiofrequenzimetri funziona per mezzo di una fascia dotata di sensori che va posta sul torace: le informazioni necessarie vengono raccolte e inviate ad un altro dispositivo che ci indicherà la nostra frequenza cardiaca.
I modelli da polso sono esteticamente come dei moderni orologi, ma dotati di numerose e interessanti funzioni: oltre alla misurazione della frequenza cardiaca, alcuni modelli sono in grado di indicare il consumo delle calorie, dell’ossigeno, di contare il numero di passi effettuati in una giornata e a che velocità, oltre che infine di prendere i tempi delle prestazioni sportive con la funzione cronometro.
La misurazione della frequenza cardiaca, il consumo delle calorie, dell’ossigeno, il contapassi, l’altimetro, la misurazione della velocità, dei tempi delle prestazioni mediante cronometro eccetera.
I cardiofrequenzimetri, sia da polso che da fascia toracica, funzionano per mezzo di sensori che rilevano i battiti cardiaci e, per mezzo di segnali elettromagnetici, elaborano i dati raccolti. In altre parole c’è uno scambio di segnali tra degli elettrodi di una parte trasmittente e una parte ricevente. Generalmente la parte trasmittente è posizionata sui cardiofrequenzimetri a fascia, mentre la parte ricevente sul dispositivo a cui vengono inviati i dati. Nel caso di cardiofrequenzimetro da polso il meccanismo è incluso in un unico dispositivo.
Certo che no, in quanto anche chi è alle prime armi dovrebbe conoscere la propria frequenza cardiaca, così da svolgere un’attività sportiva equilibrata, con uno sforzo né eccessivo né insufficiente.
Più il nostro cardiofrequenzimetro sarà dotato di funzioni, più la batteria si consumerà in fretta. In genere gli ultimi modelli sono dotati di batteria ricaricabile, così da permetterci un uso costante e in qualsiasi momento della giornata, ma se dovessimo trovare un modello sprovvisto di batteria ricaricabile, sarebbe opportuno verificare che almeno questa sia sostituibile.
Solitamente l’autonomia dei modelli con batteria sostituibile si aggira intorno alle 2500 ore, dopodiché andrà cambiata. Invece i modelli con batteria ricaricabile possono avere un’ autonomia minima di 6-7 ore se dotati di funzioni quali contapassi, gps, conteggio calorie eccetera, fino ad arrivare anche a 10 giorni se in grado di misurare solo la frequenza cardiaca. Il tempo medio di ricarica è di 1 o 2 ore.
Nell’acquisto di un cardiofrequenzimetro da polso, optare per un modello dotato di uno schermo leggibile, chiaro e luminoso, è un fattore che non può essere assolutamente tralasciato. Sarebbe fastidioso infatti se durante un allenamento, volessimo controllare i nostri parametri e a causa di un display piccolo, opaco e senza regolatore di intensità, a causa della troppa luce naturale o del buio, non riuscissimo a vedere ciò che ci interessa.
Non ci sono dimensioni standard, ma è certo che un dispositivo troppo ingombrante potrebbe creare ostacolo ai liberi movimenti nell’attività sportiva e allo stesso tempo un cinturino scomodo, che non aderisca bene alla pelle o che la irriti potrebbe essere un problema. Nel caso in cui scegliessimo un cardiofrequenzimetro a fascia, dovremo verificare che anche questa sia della dimensione giusta, perché solo così i sensori aderiranno perfettamente al nostro torace e rileveranno i giusti parametri.
Tra le forme a disposizione, le più diffuse sono quelle rettangolari, quadrate, tonde ed ovali.
Trattandosi di dispositivi elettronici, vi sono sia parti metalliche che in plastica. Ciò che conta è che è siano materiali di prima qualità, che non provochino reazioni allergiche, che siano duraturi nel tempo, sia dal punto di vista dell’impermeabilità che da quello del comfort.
Tra i modelli di ultimissima generazione vi sono quelli dotati di materiali waterproof, ovvero resistenti all’acqua. Questa categoria di cardiofrequenzimetri è davvero molto utile per gli sportivi che vogliano misurare la propria frequenza cardiaca e cronometrare i propri tempi mentre nuotano in piscina o durante una lezione di acquagym.
I cardiofrequenzimetri più innovativi ed accessoriati consentono di memorizzare tutti i dati raccolti durante le nostre prestazioni sportive. Dunque il numero dei dati salvabili dovrà essere valutato al momento dell’acquisto.
Si, ci sono dispositivi dotati di memoria espandibile tramite una scheda sd. Questo ci permetterà di scaricare tutte le informazioni raccolte direttamente sul nostro pc, così da poter avere un resoconto giornaliero, magari con l’aggiunta di grafici di andamento delle prestazioni. Ovviamente più la memoria sarà grande, più dati potranno essere raccolti, senza l’incombenza di trasferirli giornalmente.
Certo, in quanto alcuni dispositivi sono dotati di diversi tipi di connessioni, wireless o bluetooth, che rendono ancora più semplice il trasferimento delle informazioni raccolte.
Molti modelli di cardiofrequenzimetri, soprattutto quelli più avanzati, funzionano con l’ausilio di applicazioni per il cellulare. Tramite la connessione bluetooth, i dati vengono raccolti dall’applicazione che automaticamente sarà in gradi di registrare valori, durata, data e ora dell’allenamento. In questo modo saremo in grado di rileggere il livello delle nostre prestazioni non solo in tempo reale, ma anche una volta finito l’allenamento.
Nel caso in cui il nostro dispositivo non sia dotato di una connessione bluetooth o wireless, dovremo controllare la presenza di una porta usb, a cui collegare un cavo per trasferire i dati sul computer. E’ evidente che avere una connessione bluetooth o wireless permetta un utilizzo molto più versatile del cardiofrequenzimetro, ma dobbiamo mettere in conto che ovviamente i prezzi tenderebbero ad alzarsi rispetto alla media.
Si, è necessario. Prima di iniziare ad utilizzare il nostro dispositivo dovremo raccogliere tutti i dati relativi alla nostra frequenza cardiaca, all’età, al sesso e al tipo di attività sportiva che si intende svolgere; poi dovremo impostare il dispositivo in base agli esercizi che si intende svolgere.
Una volta salvati i dati ed impostate una soglia minima ed una massima entro la quale dovranno rientrare i nostri valori, il cardiofrequenzimetro sarà in grado di avvisarci, in genere mediante un segnale acustico, di un eventuale sforamento in negativo o in positivo.
La soglia in cui devono rientrare i parametri da noi impostati viene chiamata in termini tecnici “target zone“: questa può essere modificata in base al tipo di allenamento che desideriamo effettuare, magari alzando la nostra usuale resistenza.
Per una scelta ottimale, dovremo badare non tanto al prezzo, ma alla presenza di un software intuitivo e di un display leggibile: infatti un dispositivo difficile da usare causerebbe una perdita di tempo notevole in ogni nostra sessione di allenamento!
In commercio esistono tantissimi modelli di cardiofrequenzimetri, da polso e non, che le case produttrici cercano di rendere ogni anno più efficienti. Le marche più conosciute sono: Polar, Garmin, Beurer, Sigma, Runtastic, Suunto, eccetera.
La Polar, azienda finlandese che dagli anni settanta brevetta prodotti che si trovano in cima alle classifiche di gradimento dei consumatori, offre modelli di cardiofrequenzimetri molto all’avanguardia, dotati di numerosi accessori e funzioni, che permettono ai dispositivi di sfruttare le applicazioni apposite di smartphone e pc. Tra le funzioni dei cardiofrequenzimetri Polar vi sono sensori gps, contapassi, rilevatori di velocità, di andatura, di potenza, di altitudine, sistemi waterproof, connettività bluetooth e wireless e molte altre ancora. Dunque i cardiofrequenzimetri Polar possono essere utilizzati da un gran numero di persone, sportivi di professione o semplici appassionati di sport.
La Garmin è un’azienda svizzera che dalla fine degli anni ottanta opera in moltissimi settori, oltre che in quello sportivo. Tutti i prodotti di questa casa sono caratterizzati da un design di impatto, molto gradito ai consumatori, oltre ovviamente alla presenza di materiali di qualità estrema. I loro cardiofrequenzimetri sono venduti in tutto il mondo grazie alle numerose funzioni che presentano: adatti ad ogni tipo di attività sportiva, anche il nuoto e l’ immersione in profondità, sono tutti dotati di sensori gps, compatibili con fasce toraciche, applicazioni di smartphone e pc. Infatti offrono la possibilità di creare dei veri e propri piani di allenamento e sincronizzarli con il dispositivo da polso.
La Beurer, azienda tedesca che nel 2019 ha festeggiato i suoi primi 100 anni di attività, è una leader nel campo della tecnologia, vantando negli ultimi anni l’espansione della produzione al mondo dei cardiofrequenzimetri. I modelli di questa marca a nostra disposizione sono diversi, tutti di qualità e multifunzionali. Oltre a svolgere il normale calcolo della frequenza cardiaca, sono in grado di rilevare il consumo calorico in Kcal e il consumo dei grassi.
In aggiunta a ciò, i dispositivi Beurer comunicano con lo smartphone tramite un’applicazione, con la possibilità di impostare un’area di allenamento, il nostro livello sportivo, oltre che ovviamente salvare i dati raccolti per poterli monitorare. La maggior parte dei cardiofrequenzimetri Beurer è provvisto sia di una connessione Bluetooth che di una usb.
La Sigma è un’altra marca apprezzata dagli sportivi, che offre cardiofrequenzimetri capaci di effettuare misurazioni molto precise. Questa azienda tedesca crea dispositivi con gps integrato, da polso o con fascia toracica, connessione bluetooth oltre che un applicazione su smartphone apposita. Alcuni modelli della sigma presentano anche dei supporti per essere montati sulle mountain bike dei ciclisti, professionisti e non. Le fasce toraciche in dotazione con i dispositivi da polso sono molto confortevoli e regolabili per quasi tutti i tipi di busto.
I cardiofrequenzimetri della Runtastic, società internazionale del mondo fitness, sono i più social di tutti: infatti le applicazioni per smartphone che portano questo marchio sono presenti da anni nei vari store virtuali che visitiamo dai cellulari. I loro dispositivi cardio sono molto all’avanguardia per aspetti quali monitoraggio dell’allenamento, comunicazione con altri utenti iscritti alla piattaforma, nonché per le classiche funzioni di calcolo della frequenza cardiaca, della distanza, del tempo, del ritmo, del consumo di calorie eccetera.
La Suunto e un’azienda finlandese da anni e anni produce orologi da polso e, con l’evolversi della tecnologia, ha iniziato con i cardiofrequenzimetri. I suoi dispositivi sono pensati per numerosi tipi di sport, dai più basilari ai più estremi come le immersioni subacquee in profondità o le scalate ad alta quota.
Tra le numerose funzioni dei cardiofrequenzimetri della Suunto vi sono bussola, rilevatore meteo, altimetro, sensori gps oltre che classiche funzioni di rilevazione cardiaca. Questa marca offre la possibilità di interfacciarsi sia in una vera e propria community virtuale, anche per mezzo di un’applicazione per smartphone, dove scaricare e monitorare tutti i dati raccolti.
I modelli di cardiofrequenzimetri in commercio sono tantissimi, con prezzi molto variabili da modello a modello. In genere si parte da cifre che si aggirano intorno ai 50 euro fino ad arrivare anche ad oltre 1000 euro.
Sicuramente il fattore scatenante di una variazione di prezzo consistente tra un modello e un altro, è riscontrabile nel numero di funzioni di cui il cardiofrequenzimetro è dotato. In aggiunta a ciò, anche la qualità dei materiali, del display e del software, possono influenzare il prezzo d’acquisto.
Il prezzo di un cardiofrequenzimetro può subire variazioni anche in base alla marca che si decide di acquistare: per cui le marche più conosciute e operanti nel settore da più tempo presenteranno prezzi più elevati rispetto a quelle nuove e meno famose. Ma come già detto, sono soprattutto le funzioni che influenzano il prezzo.
I dispositvi della Polar si trovano in commercio a prezzi minimi di 50 euro fino anche a 600 euro; quelli della Garmin oscillano dai 60 euro agli 800 euro; quelli Beurer dai 30 euro ai 100 euro; quelli della Sigma dai 25 euro a 125 euro; quelli della Runtastic dai 40 euro ai 100 euro; infine quelli della Suunto da 25 euro a 700 euro.
Dando uno sguardo ai giudizi degli utenti lasciati sul web, si possono leggere pareri molto contrastanti. Infatti c’è chi dichiara di non poter più fare a meno del proprio cardiofrequenzimetro da polso e chi invece lo reputa uno strumento non proprio accurato nelle misurazioni. Come per ogni prodotto, i risultati non sono mai univoci: ognuno di noi infatti è libero di acquistare il dispositivo più consono alle proprie esigenze, da polso o a fascia toracica, con gps o senza, impermeabile o meno, con connessione wi-fi o usb, ma i giudizi resteranno sempre contrastanti.
Ovviamente si, infatti la maggior parte degli utenti di internet riconosce i molti progressi che i software dei cardiofrequenzimetri hanno subito, oltre al fatto che l’aggiornamento delle funzioni, come ad esempio l’aggiunta di sensori GPS, ha consentito un miglioramento significativo della misurazione del battito sul polso.
Molti utenti affermano che le imprecisioni nella misurazione della frequenza cardiaca siano imputabili solo a sé stessi, cioè al proprio modo di correre o al modo con cui si fa aderire il cinturino al polso.
Sicuramente uno dei motivi principali del successo di questi dispositivi risiede nella loro estrema praticità e al costo che cerca di accontentare ogni portafoglio. Se nella lista delle nostre priorità ci fosse la necessità di avere una misurazione della frequenza cardiaca che sia precisa ed accurata, dovremo quindi ad essere disposti ad investire più denaro.
Alcuni utenti hanno cercato di capire se un cardiofrequenzimetro da polso fosse attendibile ed affidabile, paragonando i risultati di una misurazione con i modelli a fascia toracica: il risultato è stato quello di dati più accurati per i modelli a fascia toracica, ma si tratta davvero di variazioni poco significative.