Misurando la frequenza cardiaca, possiamo essere sicuri di allenarci ai livelli corretti per il nostro fisico. Se non la teniamo sotto controllo, invece, rischiamo di allenarci poco o, al contrario, troppo. L’allenamento giusto, invece, ci consente di gestire al meglio il carico di lavoro e di recuperare, per evitare infortuni.
Il tipo di segnale ECG varia, naturalmente, da persona a persona. Infatti, il segnale dipende da vari fattori: dal torace, dalla posizione del cuore, dalla posizione degli elettrodi e dalla quantità di massa grassa. Se il segnale ECG è flebile, le interferenze possono incidere notevolmente.
Problemi con il modello a fascia pettorale
Ci sono una serie di motivi per cui possono essere visualizzati valori sballati durante una sessione di allenamento, soprattutto con il modello a fascia pettorale:
- Poco contatto tra la pelle e il trasmettitore
Sicuramente, è fondamentale il buon contatto dell’elettrodo con la pelle per ottenere una misurazione regolare della frequenza cardiaca.
Per il modello a fascia pettorale, è bene inumidire abbondantemente gli elettrodi sul trasmettitore, prima di indossarlo. Infatti, all’inizio dell’allenamento la pelle è ancora asciutta e l’umidità sugli elettrodi aiuterà la conduzione del segnale, migliorando l’aderenza del trasmettitore. Quando poi si inizia a produrre il sudore, anche tale liquido aiuterà a migliorare la ricezione del segnale. Un altro problema di contatto potrebbe riguardare l’elastico del trasmettitore della fascia. Infatti, se il trasmettitore non è sufficientemente attaccato alla pelle, lo sfregamento degli elettrodi sulla pelle può disturbare la ricezione del segnale ECG. Bisogna, quindi, cercare il miglior contatto, posizionando correttamente l’elastico.
- Elettricità statica
Tale fenomeno può avvenire quando ci si allena in ambienti ventosi, se l’umidità dell’aria è bassa o a causa dello sfregamento degli indumenti sulla fascia che causano elettricità statica e possono interferire con la trasmissione.
- Distanza eccessiva tra trasmettitore e ricevitore
La distanza massima non può essere più di 1 metro. Se la distanza è superiore, ci sarà un peggioramento nella trasmissione. Normalmente, se si supera il metro si rileva una frequenza cardiaca uguale per diverso tempo, segnale che c’è qualcosa che non va.
- Segnali da più trasmettitori
Quando si utilizzano trasmettitori o sensori codificati, bisogna verificare che all’inizio della sessione di allenamento non vi siano altri sensori nell’arco di 1 metro. Infatti, nel caso in cui ci siano altri sensori entro 1 metro si potrebbero visualizzare i dati di un altro soggetto.
Problemi con il modello da polso
- Tipo di visualizzazione della frequenza cardiaca
Se si visualizza una frequenza cardiaca troppo bassa bisogna controllare il tipo di visualizzazione impostato per la lettura, per esempio se è in percentuale in battiti massimi o in battiti al minuto.
Problemi comuni con entrambi
- Disturbi elettromagnetici
Alcune fonti di interferenza nelle vicinanze possono incidere, come cellulari, mp3, linee ferroviarie, semafori, linee alta tensione, pc, macchinari fitness con componenti elettronici, ecc…
- Batteria scarica
Quando la batteria si sta scaricando, diminuisce il raggio di trasmissione e, naturalmente, può diminuire il segnale.
Conclusione
Una volta cominciato ad utilizzare un cardiofrequenzimetro, diventa difficile farne a meno. Sono strumenti, tendenzialmente, affidabili e precisi. Utili sia per gli sportivi amatoriali che per i professionisti. Si tratta di un accessorio indispensabile per chi vuole allenarsi in modo efficace o è semplicemente interessato a sapere come si comporta il proprio cuore sotto sforzo.